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Le lenticchie sono il più antico legume, coltivato già nel 7000 a.C. in Asia. Si diffusero poi in tutto il bacino del Mediterraneo e divennero cibo base dei Greci e dei Romani.
E così fu Catone a dettare alcune norme per cucinarle nel modo migliore; Galeno, celebre medico, ne sottolineò le virtù terapeutiche, e addirittura Esaù, si legge nella Bibbia, vendette al fratello Giacobbe il diritto di primogenitura in cambio di un fumante piatto di lenticchie.
Oggi i dietologi le consigliano perché oltre ad essere molto digeribili sono totalmente prive di grassi e di colesterolo, ricche di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. Sono utili per riequilibrare i disturbi dello zucchero ematico e non contengono glutine, come conferma l’Associazione italiana Celiachia.
Per mantenerne intatte le virtù si consiglia di mettere in ammollo prima di cucinare solo le lenticchie a buccia spessa. Ne esistono infatti diverse varietà a seme grande e a seme piccolo, possono essere marroni, rosse (come la lenticchia egiziana) o bionde.