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Champagne Albert le Comte Grande Reserve

31,00

Uno Champagne fresco e piacevolmente fruttato ottenuto da pinot noir e chardonnay per chi cerca la vera eleganza
Si abbina alla perfezione con pesci saporiti o carni bianche.

Un nuovo brand legato alla cultura antica della Cote des Bar (Aube), culla dei grandi champagne e territorio coltivato con rigore e grande passione da dieci generazioni dagli amici champenois, dediti e attenti ai minimi dettagli della vinificazione e con un radicamento e attaccamento ai loro terroir fuori dal comune, consapevoli di far parte di una storia e tradizione di eccellenza.

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PINOT NOIR E CHARDONNAY PER IL PIÙ AMATO TRA GLI CHAMPAGNE

Uno Champagne fresco e piacevolmente fruttato ottenuto da pinot noir e chardonnay per chi cerca la vera eleganza
Si abbina alla perfezione con pesci saporiti o carni bianche.

Un nuovo brand legato alla cultura antica della Cote des Bar (Aube), culla dei grandi champagne e territorio coltivato con rigore e grande passione da dieci generazioni dagli amici champenois, dediti e attenti ai minimi dettagli della vinificazione e con un radicamento e attaccamento ai loro terroir fuori dal comune, consapevoli di far parte di una storia e tradizione di eccellenza.

BREVE STORIA DELLO CHAMPAGNE

Natale e Capodanno sono alle porte, è il momento del brindisi con le persone che più ci stanno a cuore e nei calici non può mancare il vino spumeggiante delle grandi occasioni, lo champagne!

Certo, oggi anche un buon spumante può fare la sua bella figura ma all’inizio c’era solo lui, lo champagne!

Tutto prende il via da lì e tutto comincia con la storia di un frate, il benedettino Pierre Perignon, nato a Sainte-Menehould nel 1639.

 Non ancora trentenne viene inviato nella regione in cui era nato, la Champagne. Pierre sarà il nuovo “cellario” del convento ed  è in questo ruolo che il frate affronta anche la gestione delle vigne di proprietà del monastero con l’obiettivo di risollevare le condizioni della sua comunità monastica in un periodo storico davvero non facile.

Il monaco studiò il fenomeno delle bollicine, dapprima per cercare di eliminarle e poi, sulla scorta del successo presso l’aristocrazia inglese, per valorizzarle. Inventò inoltre il metodo della cuveé, ovvero delle regole per basse rese in vigneto ed un miglioramento della vinificazione in bianco di uve rosse.

Dom Perignon fu ideatore anche di alcune regole auree che nei secoli vennero tramandate:

  • usare solo pinot noir
  •  potare a fondo le viti in modo da non superare mai il metro di altezza 
  • vendemmiare con precauzione per mantenere gli acini freddi, intatti e attaccati ai raspi
  • non pigiare l’uva con i piedi e non permettere nessuna macerazione delle vinacce nel mosto, in modo da ottenere un vino bianco anche da uve a bacche nere. 

Infine provò ad aggiungere al vino dei fiori di pesco e dello zucchero scoprendo che una volta stappate le bottiglie, grazie alla rifermentazione del vino, producevano la spuma,  le famose bollicine. Nel 1728 il Re Luigi XV riconobbe l’importanza industriale dello champagne ed emise un decreto che attribuiva alla città di Reims il permesso esclusivo di commerciale bottiglie di questo vino.